The Art of Improvisation

Emiliano Ponzi

  • tecnica: Stampa giclée su carta

  • data: 2016

  • dimensioni: mm 350 x 500

  • collocazione: Sezione 4 (“Nuova illustrazione”)

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The Art of Improvisation

Emiliano Ponzi

The Art of Improvisation è un’illustrazione creata nel 2016 da Emiliano Ponzi per l’edizione tedesca della rivista Geo, pubblicata insieme ad altre sue immagini con lo stesso titolo. Ognuna di queste immagini ha per protagonista una persona che trasforma in una scena molto insolita una situazione di partenza ordinaria (una sessione di equitazione, per esempio, o una passeggiata assieme ai propri cani) tramite l’adozione di soluzioni fantasiose.

Il protagonista, in questo caso, è un uomo anziano in camicia azzurra alle prese con l’attraversamento di un giardino, che è un labirinto fatto di siepi basse e curvilinee, accuratamente potate, intercalato da alberi di palma. Invece di seguire con pazienza il percorso regolare, costui letteralmente “tira dritto” tracciando una linea retta con un tagliaerba, un gesto che gli permette di avanzare spedito verso il centro del labirinto. Qualunque valore simbolico gli si voglia attribuire, il labirinto richiama sempre qualcosa di complesso, una sfida di qualche tipo, un problema da risolvere. Qui, dunque, l’improvvisazione sembrerebbe consistere in un’azione che, mediante la rottura del circuito tortuoso imposto dalle convenzioni, velocizza l’arrivo al cuore di una questione modificandone radicalmente i termini.

Seppure non manchi di ironia, l’immagine non è un puro esercizio di stile, né un’arguzia fine a se stessa, né un pretesto per strappare un sorriso. Al di là del tema specifico che affronta, è possibile considerarla un caso esemplare di come un certo tipo di illustratori prendano concetti astratti e li rendano visibili tramite una narrazione sintetica, fatta di metafore e di simboli immediatamente riconoscibili, lasciando però sempre aperto lo spazio per l’interpretazione. Qui la potenza simbolica del labirinto, culturalmente rilevantissima, viene utilizzata per mettere in scena la metafora del suo attraversamento arbitrario, non ortodosso, distruttivamente prosaico, da parte di qualcuno che non va troppo per il sottile. Non possiamo davvero sapere se sia un bene o un male violare a piacimento l’ordinato intrico vegetale, qualunque cosa esso significhi.

Ciò che è certo, invece, è che un processo estemporaneo del genere è del tutto diverso da quello con il quale l’autore crea le sue opere. Meticoloso, attento, perfezionista, nemico dichiarato della superficialità, Ponzi (emiliano di nome e di fatto: è nato a Reggio Emilia nel 1978 ed è cresciuto a Ferrara, ma poi ha studiato a Milano e vive tuttora nella metropoli lombarda) percorrerebbe più volte tutto il labirinto piuttosto che cercare facili scorciatoie. È anche grazie a questo rigore che è da tempo uno degli illustratori più apprezzati a livello mondiale, un autore in grado di combinare il proprio talento per l’espressione sintetica e poetica di concetti complessi con una ricerca formale centrata sull’accuratezza e la varietà del linguaggio.